NINO
Appunti su Antonio Gramsci
Progetto di Roberto Rampi e Marta Galli
«Il mondo è grande e terribile e complicato.
Ogni azione lanciata sulla sua complessità sveglia echi inaspettati»
A. Gramsci
Nel 2007 ricorre il 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci.
Il progetto che qui proponiamo vuole cogliere questa occasione per contribuire a far conoscere la figura dello straordinario intellettuale, dell’importante filosofo, del dirigente politico, dell’uomo Antonio Gramsci. Una riscoperta doverosa di uno dei più grandi intellettuali del ’900, tra i più studiati e conosciuti nel mondo, che proprio nel suo Paese è invece stato rimosso, relegato ai margini dell’iniziativa culturale ed è divenuto, per i più, un perfetto sconosciuto.
In effetti Gramsci è una figura monumentale per la storia politico-culturale dell’Italia. Il concetto di egemonia culturale, le riflessioni sulla politica, sul fascismo e la fondazione del Partito Comunista Italiano fanno di lui un personaggio chiave del ’900.
La sua trasformazione e riduzione ad icona, ad immagine incorniciata nelle sezioni di Partito, è un fenomeno significativo ed insieme fortemente rappresentativo della crisi culturale degli ultimi trent’anni, dello slittamento di significato verso un modello che tende a sostituire la cultura con l’intrattenimento, l’apparenza.
Una spettacolarizzazione della cultura che ha bisogno di semplificazione e velocità, che predilige i contrasti e gli eccessi alle sfumature, che promuove la rimozione delle problematiche a favore delle soluzioni preconfezionate.
Con questo progetto riuniamo storie differenti che convergono nella direzione di riaprire una finestra (far entrare aria), accendere la luce (e tornare a guardare e guardarsi) su una storia, una vita, un pensiero rimosso. E quindi provare a intuire le ragioni di questa rimozione, forse la più importante, radicale e significativa degli ultimi anni.
Vorremmo proporre un percorso che tenti di scoprire cosa è rimasto oggi dell’eredità culturale di Gramsci; come il suo concetto di egemonia culturale sia stato devitalizzato e trasformato; perché il sapere in quanto valore individuale sia stato sostituito dal vuoto dell’inconsapevolezza (certamente più facile da controllare).
Un progetto volutamente controcorrente, che percorre l’altra corsia rispetto al main stream dello spettacolo, ma che vuol essere popolare, rivolgersi a tutti e a ciascuno facendo propria l’idea gramsciana che “tutti gli uomini sono filosofi” e rifuggendo invece dalla rassegnazione che tutti gli uomini siano spettatori.
Il testo prova a raccontare un uomo, il suo corpo, la sua malformità – che lo perseguiterà per tutta la vita e che, aggravata dalla detenzione, lo porterà prematuramente alla morte a soli 46 anni. Ciò che emerge è un legame tra la forza innovatrice, rivoluzionaria, appassionata delle sue idee e della sua battaglia politica con la sofferenza, l'infermità, la vulnerabilità del suo fisico, quasi che l’intelletto volesse sopperire alle debolezze del corpo, scriveva Gobetti: “Antonio Gramsci ha la testa di un rivoluzionario; il suo ritratto sembra costruito sulla sua volontà, tagliato rudemente e fatalmente per una necessità intima, che dovette essere accettata senza discussione: il cervello ha soverchiato il corpo”.
Essenziale anche il suo rapporto con le origini, con la sua terra prima di tutto, la Sardegna, ma soprattutto con la sua famiglia: dalle Lettere dal Carcere, troviamo gli spunti per scoprire quali fossero i profondi legami che univano Gramsci alla sua famiglia d’origine, soprattutto alla madre Peppina e alla sorella prediletta Teresina, ma anche alla famiglia che si crea da adulto, sposando a Mosca Giulia, dalla quale avrà due figli che quasi non vedrà a causa della lunghissima detenzione che non lo lascerà libero se non dopo morto.
Scrive alla carissima confidente Tatiana, la sorella della moglie e destinataria prediletta delle sue missive dal carcere: “Tra giorni inizierò una cura ricostituente di iniezioni a base di stricnina e fosforo. Il nuovo medico che mi ha visitato mi assicura che mi gioverà molto. Egli mi ha detto che alla base del mio malessere è un esaurimento nervoso. Le mani mi dolgono continuamente e non posso sostenere nessun peso o stringere con una qualche energia. Per molti mesi non mi hanno curato e non vedevo via d’uscita al logorio fisico che mi consumava […] Le condizioni del mio sistema nervoso stanno diventando acute e mi ossessiona il ricordo di quanto ho sofferto nell’ultimo periodo di vita carceraria per la mancanza di riposo. In certi momenti mi porta alla disperazione. Ho avuto nuovamente un lungo brivido e la temperatura è salita a 39 e 4. Non so in che condizioni sarò domani”.
Coincidenza di grande valenza simbolica è poi la morte, che avviene
il 27 aprile del ’37 a seguito di una emorragia
che lo colpisce due giorni prima: un profetico 25 aprile.
Il Sito Internet - www.gramsci2007.it
Basta semplicemente un ‘click’ sul sito internet per entrare
nel cuore di questo progetto. Una grafica veramente affascinante e divertente
ci porta a conoscere un ‘nuovo’ Gramsci; re-interpretato nella sua immagine,
nel suo stile e nel suo pensiero.
Lo spettacolo - “Cena con Gramsci”
Uno spettacolo che ripercorre il pensiero gramsciano. Jacopo è laureando
in filosofia con una tesi sul pensiero di Gramsci; nel periodo di preparazione
della sua tesi incontrerà diversi personaggi - « uomini qualunque» che
incrociano il cammino di Jacopo - che faranno riscoprire allo spettatore
l’attualità del pensiero gramsciano disincantandolo dall’apatia dei giorni
nostri.
La mostra - NINO 7047
La mostra ha un taglio didattico, ha un estetica molto moderna
- la suggestione che rimanda alla POP-ART presente in tutto il progetto
- e racconta la storia di Gramsci dalla sua infanzia in Sardegna, i rapporti
con la famiglia, alla sua maturazione politica e umana a Torino, l’incontro
con le idee socialiste e la classe operaia, la fondazione del PCd’I nel
1921 e la sua militanza, la sua attività politica nell’Internazionale
Comunista a Mosca, Vienna, l’incontro con Giulia, gli avvenimenti storici
di quel periodo in Italia (delitto Matteotti, l’avvento del Fascismo...),
le relazioni personali con la moglie moscovita, con la cognata Tatiana
al quale lui sarà sempre molto legato... fino al processo del 1928, all’incarcerazione
nel carcere di Turi e alla morte nel 1937.
La pubblicazione
“NINO, Appunti su Antonio Gramsci” sarà anche una pubblicazione,
un volume contenente il testo integrale dello spettacolo con commento
e introduzione a firma di figure della cultura, dello spettacolo, della
politica e della filosofia. Il progetto “Nino, appunti su Antonio
Gramsci” è costituito da uno spettacolo teatrale, una mostra
documentaria che seguirà lo spettacolo ma potrà avere anche
vita autonoma, da una pubblicazione cartacea e multimediale e infine dalla
realizzazione di un portale internet.
Prodotto dall’Associazione Culturale ArteVOX, con il sostegno di LegaCoop Lombardia, Camera del Lavoro di Milano e CGIL Lombardia, con il patrocinio di Regione Sardegna, Provincia di Milano, Comune di Milano, Fondazione Istituto Gramsci, Fondazione “Giuseppe Di Vittorio”, Casa della Cultura di Milano e F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde Italiane), con la collaborazione di Camera del Lavoro di Oristano e Associazione Culturale Secondo Maggio.
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