"Dentro una gola di verzura immaginaria, al riparo dai rumori e dalle corse del mondo, si apre un varco bianco: un gazebo che non promette nulla ma custodisce tutto. Le sue pareti sono morbide come un respiro, appena velate da luci che sfumano, e una musica lieve scorre come acqua nascosta tra le radici. Non c’è platea, non c’è distanza: soltanto un invito a entrare, uno alla volta, con il proprio nome pronunciato piano, come una chiave che apre la porta. Qui i bambini trovano un giardino che non ha alberi né fiori, ma li contiene ugualmente: nei suoni, negli odori, negli oggetti che si offrono senza fretta. È un giardino segreto non perché nascosto, ma perché intessuto della possibilità di rivelare qualcosa che ancora non si conosce di sé."
Si apre così la recensione scritta da Samuel Zucchiati, per la rivista Eolo, dedicata al Giardino Segreto. Le cui ultime repliche si sono tenute alla Fondazione Don Gnocchi di Milano come anteprima della seconda edizione di slash/festival. A questo link l'articolo completo, in parte dedicato anche al festival.